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Come emettere autofattura per acquisto da soggetto estero con Partita Iva Italiana

Acquisti da soggetto estero con partita IVA italiana…..tipico caso di acquisti su Amazon da venditori che utilizzano una sede legale o pseudo tale in italia con regolare Partita iva italiana, ma con indirizzo collocato fuori dal nostro paese, come emettere la fattura elettronica dal momento che loro non provvedono ad inviarla, ma il piu’ delle volte rilasciano una sorta di invoice generica o una semplice ricevuta di pagamento stile amazon.

La normativa impone che le fatture emesse dal soggetto estero identificato in Italia sono soggette ad Esterometro, da trasmettere nella forma di fattura elettronica….dal momento che dal 2022 l’esterometro è stato eliminato, ora si deve procedere con l’autofattura.

Già in relazione all’Esterometro trimestrale si era posto il problema di come trattare le fatture estere, emesse da fornitore UE o extra-UE, recante una partita IVA italiana. La fattispecie in discussione è quella del soggetto estero identificato direttamente o tramite rappresentante fiscale in Italia: una situazione che potrebbe sembra residuale, se non fosse che, effettuando acquisti attraverso il più noto dei marketplace, l’imprenditore italiano si trova molto facilmente in relazione con fornitori esteri in questa situazione. Tali soggetti assumono una posizione IVA cosiddetta leggera, al fine di assolvere direttamente l’imposta delle transazioni nei confronti dei consumatori; mentre, per quelle nei confronti dei soggetti IVA, mantenendo la loro qualifica di soggetti non residenti, non applicheranno l’imposta. In termini pratici questi soggetti emettono una fattura UE o extra-UE, sulla quale non sarà evidenziata l’imposta, ma che presenterà la partita IVA italiana del soggetto emittente. Al committente italiano l’obbligo di assolvere l’imposta in Italia, attraverso il meccanismo del reverse charge: con l’integrazione della fattura estera in caso di fornitore UE o l’autofatturazione in caso fornitore extra-UE. (fonte FISCOETASSE.COM)

Con la recente modifica alla normativa sull’Esterometro, l’adempimento da riepilogativo e trimestrale è divenuto puntuale, da effettuarsi per ogni singola transazione commerciale con l’estero, attraverso la trasmissione al Sistema di interscambio (Sdi) di una fattura elettronica emessa dal committente italiano. Ed è indubbio che anche queste operazioni ricadano nel perimetro dell’adempimento.

A seconda della situazione specifica, in questo caso il committente italiano dovrà emettere una fattura elettronica in formato xml utilizzando i medesimi codici previsti nelle più ordinarie operazioni con l’estero:

  • TD17: per l’acquisto di servizi, da fornitore UE e extra-UE; 
  • TD18: per l’acquisto di beni, da fornitore UE (o extra-UE identificato in altro paese UE);
  • TD19: per acquisto di beni, da fornitore extra-UE.

Il problema che si pone, nella specifica situazione in esame, è che i codici TD17, TD18 e TD19, essendo creati specificatamente per operazioni con l’estero, segnaleranno come errore l’inserimento del numero di partita IVA italiana per il relativo campo del fornitore.

La soluzione al problema è piuttosto semplice: sul campo destinato a ospitare l’identificativo fiscale del fornitore, al posto della partita IVA italiana, dovrà essere inserito il relativo codice attribuito dal paese d’origine, in mancanza del quale sarà possibile utilizzare un codice convenzionale, che può essere il codice 99999999999 (undici volte il numero nove).

Spiderluca
Classe 1977, studi Giuridici ed Informatici. Appassionato di tecnologia e del web fin dai primi anni 90, ha lavorato con i computer per oltre vent'anni ed ancora oggi non smette mai di voler imparare qualcosa di nuovo. Webmaster, tecnico informatico, un passato in HP e titolare di alcuni siti e-commerce italiani.
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